Una ferrovia fotovoltaica?

Per una volta parlo non di diritto delle tecnologie o di diritto d'autore bensì di tematiche più ambientaliste.
In alcune città vedo sempre più lampioni con in cima un pannello fotovoltaico e penso sia cosa buona. Ma penso anche che si possa fare di più.

Salgo sul treno. Guardo fuori dal finestrino e vedo i tralicci della ferrovia che scorrono veloci davanti ai miei occhi... Faccio due più due e inizio a chiedermi: "ma se su ciascuno di questi tralicci ci fosse un pannello fovoltaico come quello che ho visto sul lampione?"
Non sono un matematico, però so che per ogni linea ferroviaria c'è un traliccio ogni 20 metri circa. Questo significa che per ogni chilometro di rete ferroviaria potremmo piazzare 50 pannelli fotovoltaici. Quanta energia elettrica potremmo produrre così? E non intendo necessariamente per far funzionare la rete ferroviaria (la quale magari ha delle esigenze particolari), ma magari per alimentare i centri abitati attraversati dai binari.
Non è il mio settore, quindi è probabile che questa idea che a me sembra particolarmente originale sia già stata vagliata da tempo e non sia mai stata realizzata per motivi di sicurezza o di sostenibilità economica.
Però credo che ci si debba pensare seriamente.
Sono bene accetti commenti e suggerimenti da parte di persone più esperte.

Commenti

E.Richiardone ha detto…
Ciao
I costi di gestione sarebbero enormi.
E` tecnicamente molto piu` semplice creare dei "campi" fotovoltaici, con pannelli piu` grandi e in un'area concentrata; ce ne sono svariati di privati ed enel. Concordo che sarebbero da incenticare.
Inoltre c'e` sempre il problema furti: questi campi, generalmente posti in zone isolate, sono videosorvegliati, per le ferrovie l'area e` troppo poco concentrata.
Simone Aliprandi ha detto…
grazie per il parere. e capisco.
però allora parliamo non di rete ferroviaria ma di stazioni. sui tetti delle stazioni e soprattutto sui tetti dei porticati potrebbero starci i pannelli per alimentare non solo la stazione ma anche l'area cittadina limitrofa.
E.Richiardone ha detto…
Certo sui tetti e` una ottima opzione.
Infatti certe aziende piu` attente stanno adottando questa soluzione. Concordo che che un ente para-statale darebbe in effetti il buon esempio.
Ciao
Fabio ha detto…
"potrebbero starci i pannelli per alimentare non solo la stazione ma anche l'area cittadina limitrofa"
In realtà non basterebbero neanche per alimentare il 50% dei consumi della stazione, men che meno per cedere del surplus in rete.
Un kWp di moduli FV nel nord Italia produce (senza ombre e con un'esposizione ottimale) intorno ai 1150 kWh annui ed occupa circa 10 m quadri calcolando l'ombra alle sue spalle. Su una stazione di 10'000 mq stando larghi potrebbero starci 1000 kWp di moduli, quindi avremmo 1'150'000 kWh annui. Per fare un esempio il consumo per la sola illuminazione notturna per 10'000mq sarebbe pari all'incirca a un quarto dei kWh prodotti. I computer, gli scambi, le attrezzature di controllo, la climatizzazione, gli ascensori ed eventuali scale mobili si mangiano allegramente il resto... e non abbiamo ancora mosso neanche un vagone.
Purtroppo sfugge spesso la percezione della quantità di energia che utilizziamo ed è facile che sia così, finché è così comoda e relativamente economica.
Simone Aliprandi ha detto…
utilissimo intervento. grazie Fabio.
come è evidente non è il mio settore e non ho idea di queste proporzioni.